Via Barbaroux

Stretta, buia, umida, a volte affollata a volte volte deserta...se non si vedessero piazza Castello e Palazzo Madama che fanno cucù al fondo lella via, sembrerebbe di stare in un vicolo della Londra vittoriana di Jack lo Squartatore! Non lasciatevi intimorire, anzi, fateci una passeggiata: anche se l'eco di cent'anni fa di via malfamata ancora riecheggia nei cortili bui dei palazzi che vi si affacciano (qualche nonna torinese ancora oggi dice al nipotino del 2000: "Non si va in via Barbaroux!" - "E perché?" - "Perche NO!") via Barbaroux racchiude in sé il fascino di quella Torino che, nonostante gli anni che passano, certi suoi angoli li vuole lasciare intatti. Dove trovare una panetteria che non sembra essere uscita dagli anni 30'? O il buon, vecchio negozio da barbiere con le mitiche poltrone in pelle super vintage? O una "drogheria" in attività dal 1882? In via Barbaroux naturalmente... Anche i negozi più moderni sorti da poco (un salone di tatuaggi, gallerie d'arte, rivendite di modernariato, il tempio del fantasy "Goblin"... ) riescono stranamente a mimetizzarsi e a calarsi in pieno nello spirito un po'oscuro della via. Fateci un salto: non è più, come scriveva Carolina Invernizio nel XIX secolo, un "luogo disdicevole per un gentiluomo", ma di questa "disdicevolezza" ne mantiene tutto il fascino. Se poi vi prende fame, il ristorante pizzeria "Sicomoro" (all'angolo con via Stampatori) è il luogo ideale per una cenetta in centro.

El camino oscuro de Turín ...