Orangutanes en kalimantan

Fissiamo la base a Bali da dove raggiungeremo ogni volta la destnazione prevista. La prima è il Borneo, oggi Kalimantan. Per arrivarci, prima voliamo a Giava, poi percorriamo un lungo tragitto in auto, infine un altro volo per PangKalanBun. Qui ci imbarchiamo su un klotock, tipico scafo in legno a motore di 12 metri, per una crociera fluviales nellla giungla del Tanjung Puting National Park. Solchiamio il grande fiume Kumai, prima di immetterci nel Sekonyer e in altri canali della palude che si intrecciano nel fitto di una riviera lussuregiante di palmizi, di felci gigantesche e di tantissime piante tropicali, dai colori più svariati e smaglianti. A bordo, oltre alla guida, al cuoco e a due marinai, siamo gli uniuci ospiti. Nelle acque color cioccolato si celano coccodrilli e gavial. Sulle piante schiamazzano le nasiche, scimmie dal naso pendulo, molto pronunciato. In cielo volano tantissimi uccelli. Il silenzio è rotto soltanto dal pulsare sordo del motore. La prima notte dormiamo in un lodge. Poi nelle quattro successive sempre in coperta su un materassino sotto un tendone. Di buon'ora ci avventuriamoi a piedi nel folto della foresta. Andiamo a Camp Leakey, il centro di riabilitazione degli oranghi, istituito da Biruté Galdikas, la scienziata canadese, grande studiosa e protettrice di questi primati. Notiamo per primo un simpaticissimo cucciolo che si esibisce in volteggi e in acrobazie. Poi incontriamo due femmine dagli ochi dolci e profondi. E altri cuccioli. D'un tratto si cala da un albero il big, il maschio dominante, dal largo faccione, la pelliccia color vinaccio e la corporatura massiccia e imponente. Ci teniamo a debita distanza. Siamo eccitati, ma felisissimi. Siamo a tu per tu con la grande “scimmia rossa”.

Los orangutanes en Kalimantan